!!!Sentiero dei Briganti Invernale!!!

Report di Domenica 4 Febbraio 2007

Foto

Partecipanti

   ____________________________________________________________________________________________

22° Uscita del Gruppo! Di Simone Monticelli

Tanto tempo fa gironzolando su Internet sono incappato in uno strano Sito in cui si respirava l’aria dell’affare losco, diciamo che sentivo puzza di mota, poi si chiamano pure Talebani, vuoi che non abbiano una benchè minima affiliazione con al Queida? Si parla invece di moto. A me non sono mai piaciuti sti sporchi e maleducati motociclisti, figuriamoci quelli che godono ad infangarsi come la peggiore delle razze suine. Facendo un po’ di scouting sul web leggo tra le righe di tasselli e di fiumi, di fangaie e di pietraie. Voglio fare chiarezza e continuo la lettura. Pian piano capisco, sono solamente un gruppo di matti, di malati, di gente che non parla neanche la stessa lingua. Un Gruppo composto da persone d’ogni età, di ogni sesso e che cavalca le moto più disparate.

Penso di proporgli la cura, consigliandogli qualche talismano portafortuna o il cartomante di mia zia e magari anche un buono psicologo. Sono curioso, cosa mai accomunerà questi loschi individui provenienti da ogni angolo d’Italia; sembrano disposti a levatacce, e rientri a notte fonda, costretti a sopportare discussioni con mariti e mogli. Sono i classici malati cronici costretti ad essere diseredati, coi parenti sull’orlo di una crisi di nervi e coi figli che non si ricordano più che faccia hanno i genitori. Quale strana pozione avranno mai scovato codesti mascalzoni? Me lo chiedo chilometro dopo chilometro mentre percorro a bordo della mia moto, con in cuffia le note dei tranquilli Africa Unite l’autostrada del sole. Conosco la risposta,  ma non voglio ammetterlo. Sono malato anche io. Sono un talebano!

Eccomi a raccontare dei mascalzoni veri, quelli di cui grazie a Gino, Carlo ed Enrico ripercorriamo le strade più infime e nascoste, trascorrendo una giornata fantastica in compagnia del Gruppo di Motoinfuoristrada sulla rotta del sentiero dei Briganti. Percorreremo un  tracciato che si trova nel cuore dell’Alta Tuscia; un percorso formidabile che nasce nei pressi di Acquapendente e arriva percorrendo insidiose e tortuose vie fino a Vulci, passando tra la folta vegetazione dei boschi, alla rigogliosa e luminosa pianura della Maremma. Mi ricordo ancora l’anno scorso quando mi trovai sullo stesso sentiero sotto un acquazzone ciclopico. All’epoca il mio GS sembrava la nave Argo salvata da Afrodite nel bel mezzo di una tempesta, ma quest’anno il meteo sembra volerci regalare un week-end rapinato alla primavera.

Io mi metto in viaggio il venerdì pomeriggio, ho una fifa boia all’idea di dover percorrere l’appennino di notte. Ok essere viaggiatori, malati, talebani e perdipiù tassellati, ma alla pelle ci tengo e le gomme che mi ritrovo le saprebbe far andare dritte sul ghiaccio solo Valerossi. Termoriscaldato e abbondantemente coibentato mi gusto il giorno del mio Compleanno in sella alla moto alla velocità stratosferica di 90Km orari. Le macchine mi sorpassano da tutte le parti, i camion mi fanno i fari e le Apecar sembrano bolidi da formula uno pronti a mordermi le chiappe. Ma io non accetto sfide, anche un matto con lo scooter 150 mi svernicia nei pressi di Modena. Con lo sguardo fiero e forte di chi ha vinto, di chi ha schiacciato l’avversario con la sola imposizione della manetta il motard scooterdotato mi ghigna dal casco.

Io sono troppo preso a gustarmi il fresco sulla faccia. Apro la visiera e penso a chi non ha la fortuna di viaggiare a 90 all’ora perchè ha fretta. Io non ho fretta, e tanto meno freddo, anzi, a tratti comincio a pensare di essermi protetto troppo, ma chissenefrega! Dando l’ultima soddisfazione ad un camionista che mi sorpassa in curva nei pressi di Barberino arrivo a Firenze in tempo per l’aperitivo. Arrivo da Lucia che deve ritirare la moto dal mecca, e’ ancora in fase di maquillage dopo la girata in Tunisia, sta Pina ( la Beta di Lucia ) proprio non ce la fa più. Tra saldature d’emergenza, pezzi taroccati e sverniciature da autolavaggio avrebbe bisogno del pensionamento. Di fatto il meccanico tuttofare ci ridarà la motina solo l’indomani mattina.

Sono le dodici quando dopo aver ritirato la Pina, tra un saluto, una brioche e la visita al concessionario da cui proviene la  mia moto ci mettiamo in viaggio per Radicofani. Percorriamo dei bei tratti di fuoristrada da Siena sulla bellissima strada di Radi fino a Murlo dove si scende verso Buonconvento. Qui ci concediamo un pranzo a base di salumi toscani e un mezzo litrozzo di vino. Io mi faccio tentare dalla ribollita e come al solito pur non avendo una fame esagerata dopo un’ora e mezza stramazzo sul pavimento satollo. La bibbia del buon motociclista prevede di calibrare il tasso alcolico in maniera inversamente proporzionale alla manetta di cui si dispone. Io applico alla lettera questo credo ed essendo un bradipo ktmdotato mi ammazzo pure un grappino.

Davanti alla moto fatico ad alzare la gamba per cavalcare la sella, ma ad un certo punto mi faccio coraggio, anche supportato dal fatto che, avendo fatto abbassare la sella, ho ben tre centimetri in meno da percorrere. Da Buonconvento si risale via asfalto fino a Bibbiano. Scesi nella valle dell’Ombrone si risale alla volta di Montalcino sulla magnifica strada bianca di Castiglion del Bosco. Ci facciamo prendere dall’euforia quando imboccando un sentiero parallelo ad una strada chiusa ci ritroviamo a guadare l’orcia. Lucia mi guarda con un sorriso a settantotto denti ed esclama :” come al solito puliti non s’arriva mai “. Come darle torto, come un maiale nel fango mi sento un pesce col motore quando vedo l’acqua. Tra una curva, uno sterrato e decine di foto ci ritroviamo a Radicofani alle sette, dove Gino ci raggiungerà per cena.

Lo vediamo arrivare sorridente poco dopo, un abbraccio e ci mettiamo a tavola. Facciamo appena in tempo a masticare una spettacolare bruschetta toscana che siamo già a parlare di viaggi, di avventure e di come ci si siamo divertiti negli ultimi due anni in cui ci si conosce. Tra una forchettata di pici e du morsi di costolette alla brace arriviamo a sganasciarci dalle risate al ricordo dei voli fatti l’anno prima sul sentiero che percorreremo domani.

Ed eccoci al grande giorno, i furgoni arrivano alla spicciolata e io e Lucia carichiamo il nostro misero bagaglio sulle moto. Arriva F-79 che mi mostra la sua borsa bella e pronta per la Tunisia e non posso non sbavare quando vedo l’LC4 Adventure di Gingi. C’e’ Enrico che carica gli adesivi da portarsi in Tunisia la settimana successiva con XrMan e Mondaniel che purtroppo oggi non ci sono. Arriva di soppiatto Renato, con fare losco e tentando di non farsi vedere si muove veloce verso il bar, e’ impossibile non chiedergli cosa trasporta in quello scatolone dalla tipica forma pasticciera.

Ci mostra la sorpresa che ha preparato per Gino e quando apre la scatola mi par d’essere Vincent Vega che apre la valigetta di Marsellus Wallace in Pulp Fiction. Oggi non si pranza, Gino ha fatto preparare un’abbondante colazione per tutti e perdipiù ha fatto fare due torte. Ah già me l’ero pure dimenticato, qui non si parla solo di moto, di fango o di pietraie, qui si parla di amici, e a volte le persone compiono pure gli anni. Io sono tra questi e Gino mi fa compagnia. E cosa fanno i talebani nel giorno del loro compleanno ? Mangiano torte di pasticceria portate dagli amici, che più che dolci, paiono opere d’arte e con lo stomaco pieno ci mettono in moto. Auguri.

Ho torta e salumi che mi escono dalle orecchie, e’ ormai mezzogiorno passato quando dopo le foto di rito ci mettiamo in sella per percorrere il nostro tour. Da buoni talebani, percorriamo quella che per decenni è stata la patria di nessuno e della paura, era il regno dove dominavano prepotentemente le leggi e le doppiette di Domenico Biagini, Luciano Fioravanti, David Biscarini e Domenico Tiburzi. Fanastico leggere le note ad ogni bivio che ti fanno rivivere momenti di storia nel bel mezzo di panorami mozzafiato. Eccoci quindi in moto, il primo tratto del percorso ci consente di ammirare la ricchezza forestale e la vegetazione di questo territorio, costeggeremo le pendici del Monte Rufeno, dalla cui sommità può essere ammirato un panorama estremamente suggestivo.

A breve si apre davanti a noi la valle del Paglia; il fiume che nasce dal Monte Amiata e va a gettarsi nel Tevere in prossimità di Baschi. Oggi ci sono anche Riccardo e Andrea, mi rendo conto solo ora che da quando abbiamo acquistato le moto, uguali e con la targa consecutiva, non abbiamo più fatto un giro assieme. Bisogna rimediare. Mentre risaliamo la bancata sulla nostra destra possiamo scorgere il paese di Proceno, piccolo borgo posto all’estremità settentrionale del Lazio, con il suo caratteristico castello che domina l'abitato. Impossibile non fermarsi a fare qualche foto. Strada facendo recuperiamo anche un Talebano proveniente da Terni, Offroad su LC8. Grande.

Uno dei tratti più belli ce lo gustiamo quando entriamo nella riserva di Lamone, ci facciamo prendere un po’ la mano e affrontiamo allegri le belle curvette. Nel tratto finale del percorso mi ricordo delle maremme tirate l’anno prima, arrivati ad un discesone pietroso Gino si apposta per le foto. Io lo seguo a ruota aspettando il momento propizio col cellulare in mano. Passano tutti senza problemi, e tra tutti spicca per il coraggio dimostrato Mara, il nuovo acquisto di Motoinfuoristrada che alla sua prima uscita tassellata si lancia nel baratro puntando direttamente il sottoscritto. Quando la sento passare gridando ;” Pistaaaaaa”, guardo Gino che mani sulla testa urla di suo : “ e’ mattaaaaaaaaaa!!!! “.

Scampato il missile, non passerà molto quando ci ritroviamo a percorrere un bel tratto di strada dal fondo sconnesso, seguo Gino per quanto posso e lo vedo scodare come se stesse cavalcando un cavallo imbizzarrito. Il suo DR-Z par volerlo disarcionare, ma tra una pedata un calcio una maremma il cavaliere porta il mezzo nella direzione desiderata. Quando ci troviamo di fronte due pastori maremmani gli grido dal casco : “ vaiiiii Ginoooooo o ci magiano le chiappe “ , non mi ha sicuramente sentito, ma penso abbia pensato la stessa cosa quando lo vedo partire a cannone coi cani che lingua a penzoloni gli mostrano il loro disappunto per non aver acchiappato la preda.

Arriviamo all’ultimo bivio e aspettando gli altri ci tocca pure prendere per le corna una capra che e’ rimasta impigliata con una corda tra le rocce. Passa un po’ di tempo e capiamo che e’ capitato qualcosa. Attendiamo fiduciosi quando sentiamo un motore che pistona verso di noi. Ci dicono che il Tonno e’ cauto, nulla di grave ma il volo gli e’ costato il faro e il parafango del GS650. Lo vediamo arrivare poco dopo e fortunatamente nulla di grave. Arriva Renato che ci dice di Lucia; ha perso la targa. Lo sapevo, la povera Beta non ce la fa più. Ad ogni giro gli tocca un pezzo. Aspettiamo fiduciosi qualche minuto e la vediamo arrivare con la targa tra i denti seguita da F-79 ed Andrea. Meno male, l’Italia non perdona economicamente chi perde pezzi, come le targhe, tra i campi.

Non posso fare a meno di ricordarle che anche oggi .... eh eh eh mi manda abbondantemente a quel paese. Ripartiamo con sorriso verso l’ultimo pezzo tra i campi, questo me lo ricordo bene perchè l’anno scorso lo feci con le gambe completamente a mollo. Quest’anno non c’e’ acqua, ma meno male, anche perchè s’e’ fatto un certo orario, quasi le sei. Che Talebanata! Arriviamo al castello di Vulci intorno alle sei, c’e’ chi deve andare verso Roma, chi verso Radicofani a recuperare i furgoni per tornare a casa o chissà dove e chi come noi o Milano o a Firenze in moto. Partono i saluti, gli arrivederci e le strette di mano, mi sono divertito come al solito, ringrazio chi ho incontrato per la prima volta tanto quanto chi conosco da tempo.

Senza tutti loro un giro come questo perde senso, ci si aspetta, ci si aiuta, si scambia il sorriso alla fine di un tratto impegnativo. Racconti dei morsi della fame e del freddo ai piedi. Un’esperienza da Talebani, da malati e da briganti. Il sottoscritto e Lucia arriveranno a Firenze alle 23, in seguito saprò che scampata l’ibernazione gli altri saranno a Radicofani per le 20. Che briganti sti talebani .... alla fine ce la fanno sempre, mi sa che non mi disintossico! Rimango malato. Rimango Talebano, tassellato e come disse il sommo : "... fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza... “

Un abbraccio!

Simo

Considerazioni finali di Gino Chiuppesi:

Mah, siamo proprio da manicomio! Come l’anno scorso volevo fare un giretto in compagnia degli Amici prima di festeggiare il mio Compleanno in Famiglia, così, d’accordo con Maricocrete, decisi di ripercorrere il Tour della Via Francigena - Sentiero dei Briganti lungo 170 km!!!

Lunedì 29 Gennaio scrissi due righe solo sul Forum senza mettere nessun limite alle Iscrizioni, tanto siamo in pieno Inverno e il 4 Febbraio non si muove nessuno, pensai! Beh, Giovedì 1 Febbraio, tre Giorni dopo l’apertura delle iscrizioni, le chiusi di corsa perché eravamo gia venti Partecipanti, i Km tantissimi e poi non siamo mica ad Agosto! Mi è dispiaciuto non accettare due Amici di Rikkardo, ancora ci ripenso, ma rischiavo veramente di compromettere il Tour e poi dovevo essere corretto con tutti.

In questi tre Giorni vengo a sapere che quel matto:-), perché di questo si tratta, di Smontic compie gli anni il 2 e io il 4 Febbraio! Allora non resta che festeggiare insieme gli dissi, ma Te che fai parti da Milano in Moto ??? Non è che mi rispose forse, aspetta guardo le previsioni Meteo, o qualche altra cosa, la sua risposta fu: “Beh, allora non posso mancare con la mia Ktm SE e viene anche Lucia!” Quindi porta dentro pure quella povera Maremmalucciola che ancora c’ha da smaltire l’Avventura Africana :-) … per non parlare di quella povera Beta Alp che se potesse parlare farebbe diventare piccoli come formiche i due piccioncini innamorati…! Poi in extremis si aggiunge Mara che è alle primissime armi visto che ha il foglio rosa, ma non la patente!

Comunque dice che ha preso la Moto 8 volte nella sua Vita… mi sa tanto che per questa Ragazza sarà una vera e propria Avventura. Poi quando Ginginacchi mi dice che è più matta di Lui ho capito.  Insomma  quello che ho capito è che siamo veramente una Grande Famiglia dove ci rispettiamo e soprattutto ci fidiamo di chi Organizza i Tour. Più andiamo avanti e più rimango impressionato da queste Ragazze che, come Maremmalucciola, MaraBionda e Cecilia, affrontano qualsiasi avversità pur di dare sfogo alla  propria passione e condividerla con le Persone che Amano. Direi che questi Ragazzi sono molto fortunati e di tenersele strette queste Signore, spesso ti accorgi della “fortuna” che hai solo quando questa ti viene a mancare.

Ringraziamenti:

Come al solito senza Maricocrete e Carlo non sarei riuscito a fare un bel niente. Quindi grazie di cuore per la passione che mettete, specie nel fare la scopa, un ruolo che indubbiamente sacrifica molto. Un ringraziamento anche a Renatone per una delle  Torte più belle che abbia mai ricevuto per il mio Compleanno da quando sono nato, decisamente un opera d’arte! A quel pazzo di Smontic che mi ha impressionato di brutto, specie Domenica! Cambia la Moto, ma non la personalità dell’Uomo, mah, come si fa ? Insomma con la SE sei più portato a correre e meno ad aspettare gli altri e invece non sei cambiato di una virgola, decisamente impressionante! A Maremmalucciola per la grande passione dimostrata, si trovano poche in giro come questa Signora. A Santa MaraBionda e Cecilia per la grande forza d’animo, specie Mara che n’altro po’ si congela!

A Ginginacchi, F-79, Antonio, Zimil e Domenico per la tranquillità e correttezza che li contraddistingue, grandi! A Rikkardo e Andrea per la grande simpatia. Al Tonno Purciaro perché c’è sempre qualcosa da imparare con Lui e non necessariamente di Moto. Una Persona speciale e molto colta che ragiona in modo differente dalla maggior parte delle persone. Non so come faccia, ma è così. A Rotax e Aliman per l’affidabilità! Veramente Persone in cui puoi contare ad occhi chiusi. E per ultimo faccio i miei migliori auguri ad Elver, una Persona che se c’è ti fa scompisciare dalle risate e se manca ne senti veramente la mancanza. Uno come Enrico Bassi per capirci. Speriamo che in futuro abbia meno impegni perché in questo posto stupendo non torniamo di sicuro…

Lamps, Gino Chiuppesi. (Uno dei Talebani).
"Comunque vada ne è valsa la pena!"