!!!Coast to Coast!!!

Report del 31 Maggio 1-2-3 Giugno 2007

Foto

Partecipanti

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26° Uscita del Gruppo! Di Claudio Alimonti!!

Prefazione di Gino Chiuppesi!

Prefazione di Gino

Un Giorno d’inverno, intanto che guardavo le troppe richieste pervenute per organizzare i tour 2007, mi viene in mente di preparare una “Traversata” meglio nota come “Coast to Coast”. Non ho esperienza in merito, ma ho un Amico che in passato ne ha Organizzata una, si chiama Guido Rezia, meglio conosciuto come Er Tonno Purciaro! Lo contatto via mail e gli spiego il mio progetto. Io, inizialmente, volevo Organizzare il tratto di mia competenza da Follonica a Radicofani poi mi sarei affidato ad Antonio, meglio conosciuto come Off-Road, ed infine il Tonno avrebbe curato il tratto finale.

Volevo Organizzarlo in 4 Giorni e nel Mese di Aprile, ma stranamente il Romano incasinato tra traslochi di Casa e fabbricazione di bimbi mi diceva che forse, 4 Giorni sono troppi, meglio 3, ossia, l’ultimo Giorno sarà dedicato interamente al rientro e la data di Aprile è da escludere in quanto troveremo sicuramente neve. Alla fine viene scelta la data del 31 Maggio 1-2-3 Giugno soprattutto per le esigenze del manico Romano incasinato come non mai!! Data che sinceramente si rivelerà molto azzeccata!! Ovviamente ho i miei criteri e decido che questa Avventura deve essere Organizzata spendendo il meno possibile, con nessun tipo di assistenza ed i bagagli dovranno essere trasportati da noi, solo ed esclusivamente da noi!

Insomma, un’Avventura di circa 800 Km dove bisognerà affidarsi interamente alle proprie forze, quelle della propria Moto e quelle del Gruppo ovviamente!! I Mesi passano e tra gli innumerevoli impegni di tutta la vita e le Nostre Uscite Ufficiali non riusciamo a fare ricognizioni degne di tale nome. Ad un certo punto, Antonio, mi chiama e dice di aver un contatto importante con un suo Amico, dalle parti di Ascoli Piceno e che potrebbe Organizzare lui il tratto finale della Traversata. Si, Anto’, ma chi è questo Signore? Non posso permettermi di sbagliare, se questo non è affidabile oppure ci fa passare per mulattiere e pezzi troppo Hard che cosa facciamo?

Ho in mente di portare dal mar tirreno a quello adriatico una ventina di partecipanti, non so se mi spiego!!! Antonio mi da il numero di telefono di un certo Orfeo, lo chiamo e subito gli spiego che nel Nostro Gruppo quello che Organizziamo è solo ed esclusivamente per pura passione, che non si aspettasse dei soldi perché è categoricamente escluso! Quello che posso garantirgli è l’amicizia, quella vera, in un contesto di vera Avventura dove ogni partecipante fa parte di una grande Famiglia e come tale deve essere trattato e rispettato! Se tutti si divertono, caro Orfeo, mi diverto anche io, ma se solo un Ragazzo non si diverte, allora, non mi diverto nemmeno io!

Questo Marchigiano mi da una bellissima impressione, sembra che queste cose le abbia sempre sapute, forse, in un Mare di Ipocrisia, dove tutti vedono il Denaro come un Dio Terrestre, abbiamo trovato un altro disgraziato come Noi, ma parla strano, molto strano: “Mbo qua mbo la…” ma che è Russo?! Insomma, al di la della parlata strana, a primo acchitto mi piace e difficilmente mi sbaglio a battezzare una Persona! Poco dopo, questo Guerriero Indiano, s’iscrive pure sul Nostro Forum e qui mi cascano tutte e due le braccia e mi prende un colpo quando dice di chiamarsi Nuvola Rossa, Organizzare tratti hard da paura, essere un Guerriero e come se non bastasse nei suoi Tour c’è una specie di gioco al massacro; chi è più bravo si prende l’adesivo in premio e chi non riesce a superare la “prova”, oltre ad essere massacrato dal percorso molto difficile viene pure colpito nell’orgoglio visto che, forse, in base a quello che riesci a superare, ti prenderai un pezzettino dell’adesivo indicato.

Insomma, questo mica scherza eh, piglia e taglia l’adesivo sotto i tuoi occhi!? Chiamo immediatamente Antonio e gli dico: “Anto’, ma questo è matto oh, Indiani, Tribù, Sciamani, Augh, ma chi l’ha sciolto sto cristiano, io voglio arrivare al mare adriatico con tutti i partecipanti mica ammazzarli lungo la via eh !!” E Antonio: “Mo ce barlo io Gì, stai tranguillo è mbo bazzerello, ma buoi fidarti!” No no, io non mi fido per niente, non posso permettermi un solo errore in questo Tour, quindi decido di incontrare tutti gli Organizzatori per fare il punto della situazione. Il posto dove ci ritroveremo sarà Derni, ehmm, così lo chiama Antonio, tradotto è ovviamente Terni e precisamente alle Cascate delle Marmore.

Manco a dirlo Il Tonno non può venire in quanto ha i muratori in Casa che fanno come gli pare, della serie, il camino lo voglio qui e loro te lo montano in bagno con immense incavolature di questo strepitoso personaggio e poi, ma Tu guarda che coincidenza, il Giorno prescelto dove tutti ci troviamo liberi è Domenica 4 Marzo e il Giorno prima è il Compleanno di Guido, vabbè, tanto voglio vedere quel Nuvola Rossa che chiacchiera un gran tanto e a tratti manco se capisce, che famiglia babbo! Io mi sono portato il Pc per far vedere il mio tratto e da qui viene fuori che, per facilitare il pezzo Umbro, il primo giorno faremo circa 300 km arrivando fino ad Orvieto.

Questi due Ragazzi, con mio grande stupore, hanno le idee molto chiare e sia Antonio, di cui mi fido ciecamente, ma proprio a occhi chiusi nel vero senso della parola, sia sto matto di Nuvola Rossa hanno già studiato il percorso anche se ho belle capito che mi toccherà legare una grossa catena nella zampa destra del Guerriero Marchigiano per non far ingarellare tutto il Gruppo. Addirittura andiamo a pranzare tutti e tre nell’Agriturismo di Arrone, un posto spettacolare e dalla cucina strepitosa! Alla fine il Ternano ci pagherà pure il pranzo, mah, va bene l’ospitalità, ma insomma, Anto’!?

Comunque sia non voglio lasciare nulla al caso, ma proprio niente, quindi, malfidato come sono, mi viene in mente di mandare il Nostro Tonno, di cui mi fido come se ci fossi io, a fare la ricognizione del Giro di Nuvola Rossa!! Alla partenza dalle Cascate delle Marmore sono soddisfattissimo, rimaniamo che sia Antonio che Nuvola Rossa, appena possibile, mi manderanno una breve descrizione del tragitto di competenza così da pubblicare il tutto ed aprire le Iscrizioni! Detto fatto, Antonio mi manda quattro righe e Nuvola Rossa un papiro lungo due pagine dove solo a leggerlo mi vengono le palpitazioni al cuore!!!

Sto Guerriero Marchigiano sarà anche mezzo matto e dalla parlata strana, ma da quello che scrive si capisce molto bene che ci lasceremo parte del nostro Cuore lungo la via per il Mare Adriatico!!! Apro le Iscrizioni ed in giro di 2 Settimane mi arrivano 211 richieste, roba da matti! E ora che faccio, Er Tonno Purciaro, anche se in modo molto garbato, mi fa capire che 20 Persone sono tante, meglio non esagerare e a dir la verità, mi rendo conto pur’io che aggiungere altri Partecipanti alla soglia dei 20 sarebbe una mezza follia. Mando una Mail privata pure a Simone Monticelli, ma dalla risposta capisco che non vuole entrarci per niente in questa bolgia, come dire, fai quello che vuoi e fallo come ti pare.

Da qui capisco molto bene che la scelta tocca esclusivamente al Sottoscritto e di conseguenza mi prendo le mie responsabilità! Innanzi tutto scarto subito i Partecipanti che non conosco, a mal in Cuore, ma da qualche parte devo cominciare! C’è Gente che capisce il compito ingrato che devo fare e mi manda un vero e proprio curriculum con Vita, Morte e Miracoli del Partecipante in questione. Qualche altro invece non capisce assolutamente nulla dello spirito del Gruppo e vuole Partecipare a tutti i costi: “Perché io sono qui, io sono la..” e alla fine la cavolata più grossa: “Se non c’è posto posso pagare per Partecipare al Tour” Beh, questi sono i primi che ho scartato e pure di corsa!!

Alla fine, a forza di escludere Gente che conosco, purtroppo, arrivo alla soglia dei 30 Partecipanti! Sono sempre troppi, penso, ed ora che faccio, continuo a controllare, ma i Nomi sono tutti validi e non riesco a decidere!! Con le lacrime agli occhi arrivo a 27 Partecipanti su 211 richieste, ora basta, non li tolgo più, cascasse il mondo!!! Insomma, arriviamo a pochi Giorni dalla partenza messi a questa maniera: il Tour del 1° Giorno, Organizzato dal Sottoscritto, lungo circa 300 Km, conosciuto da parecchie guide visto che insieme a Simone, Lucia, Fabbio e Maricocrete ho fatto l’intera ricognizione qualche settimana prima.

Il Tour del 2° Giorno, Organizzato da Antonio, lungo circa 200 Km, conosciuto solo dal Manico Dernano e per finire quello del 3° Giorno, Organizzato da Nuvola Rossa, lungo circa 280 Km conosciuto solo dal Manico Marchigiano e dal Grande Tonno che gli ho rifilato dietro durante una ricognizione!! Tutto questo insieme a 27 Partecipanti!! Si, avete capito bene, 27 Partecipanti che ho scelto Personalmente su 211 richieste. Ma chi sono questi 27 Ragazzi? Gente di cui mi fido ovviamente e Gente a cui non c’è bisogno di far firmare un pezzo di carta che scarica la mia responsabilità dal Tour, Ragazzi di Famiglia mi verrebbe da pensare, un Gruppo dove c’è chi riesce a cavarsela da solo, qualsiasi cosa accada, come i Ragazzi di Genova, oppure Marzio, Patrizio, Mao, Paolo e Mario o chi mi da immensa sicurezza prima di tutto come Amico e poi come “Avventuriero Altruista”, questa definizione non è stata scelta a caso, sto parlando di Simone Monticelli!

Daniele con la sua Aprilia Caponord che non finisce mai di stupirmi, ma anche per saper mettere le mani nell’impianto elettrico/elettronico di qualsiasi Moto. Lorenzo, Maricocrete, Fabbio, Elver, Xtzroby, Renato, Carlo Zura, Er Tonno Purciaro, Nuvola Rossa, Antonio, Amen, Aliman, Xrman e Macs che nella mia mente sono catalogati come “Persone per bene”, Signori che danno tutto quello che hanno senza volere niente in cambio, sinceramente ci farei il giro del Mondo insieme, anche a piedi, e scusate se è poco! Lucia per quello che è, ossia, per l’enorme passione che la porta a condividere giornate molto intense senza alcuna pretesa, della serie: si dorme dove capita e insieme a chi capita!

Rotax per una propria Organizzazione maniacale, questo c’è, quando serve, ma non ti crea nessun tipo di problema; è sempre il primo ad essere pronto e poi, qui sono rimasto sbalordito, come pezzo di ricambio si porta pure l’ammortizzatore posteriore!! Arriviamo a Domenica 27 Maggio, mancano solo 3 Giorni alla partenza del Coast to Coast ed alcuni di noi che fanno? Invece di prepararsi alla più grande Avventura mai affrontata dal Nostro Gruppo partecipano alla Transappenninica 2007 dove due dei nostri Partecipanti devono abbandonare per rottura della Moto. Incominciamo bene! Ad Xrman si rompe il cavo del Gas e a Macs va ancora peggio, la sua Bmw Gs 1200 decide di andare quando gli pare e piace visto che quando si spegne non ne vuol più sapere di riaccendersi e si sa, queste Moto saranno anche bellissime, ma l’Elettronica ce n’è veramente tanta, forse troppa!!

Come se non bastasse, le previsioni Meteo, per i giorni in cui attraverseremo l’Italia sono pessime! Ritornato dalla Transappenninica passo dalla Chiesa di San Paolo, a Celle sul Rigo, chiedo un aiuto al Santo protettore dei Talebani del Tassello, o per lo meno a quello a cui mi rivolgo quando mi trovo male, Sant’ Ermete appunto! Le mie parole in Chiesa: “Sono sempre qui a chiederti le grazie, ma solo quando ho bisogno purtroppo. Niente preghierine della sera o della mattina, però non mi abbandonare adesso, per carità! Giovedì ci saranno tante strade a terra e due Guadi da attraversare, il primo è veramente pericoloso! Venerdì ci sarà solo Antonio a conoscere il Percorso, manco una scopa avremo e saremo in 27 Moto.

Sabato quel mezzo allucinato di Nuvola Rossa guiderà il Gruppo, ed io lo conosco appena, poi probabilmente troveremo pure la piogga, lo so che c’è tanta Gente che ha bisogno e sicuramente molto più di Noi, ma vedi un po’ cosa puoi fare che io da solo c’ho paura e potrei non farcela!!” Un Padrenostro, un Avemaria, un Atto di dolore che non riesco a ricordarmi per intero e via verso casa aspettando il Giorno tanto atteso! Da Domenica 27 a Mercoledì 30 Maggio succedono di tutti i colori, chi cambia i cuscinetti della Moto, chi, come me, si affida al suo Santo protettore, chi, come Macs, gli prende un mezzo infarto quando gli dicono che la Moto non è riparabile in tempo, chi cambia tutti e due i pneumatici con soli pochi centinaia di Km all’attivo, chi lascia la Moto a Firenze dalla Fidanzata per farla sistemare dal Meccanico di fiducia e torna a Milano portandosi dietro la chiave e chi, non faccio nomi che è meglio, si fa fare un talismano da una maga del posto in cui vive..!!

Insomma, la pressione sale a dismisura e comincio a capire, solo adesso, l’importanza di essere presente in un Avventura del genere! Posso dire, anzi urlare, io c’ero, ma quello che più mi da coraggio, non posso negarlo, sono i 27 Partecipanti di cui mi fido come fossero Fratelli della mia stessa Famiglia!!! Ora, in questo momento, prima della partenza, cari Ragazzi, le chiacchiere stanno a zero, il Gruppo, da me scelto, deve dimostrare quello in cui credo e quello per cui sto lottando..!!! Mi vengono in mente due citazioni che reputo molto significative e vadano bene per tutti i Partecipanti: “Comunque vada ne sarà valsa la pena!” e “Speriamo che Io me la cavi!”

Un Abbraccio grande quanto una Casa dal profondo del mio Cuore a tutti i Partecipanti che si sono preparati alla bene meglio per questo Tour molto Avventuroso!!

Lamps, Gino Chiuppesi. (Uno dei Talebani).

"Comunque vada ne è valsa la pena!"

 

Report di Aliman

Sono settimane che mi preparo armi e bagagli per questa avventura. Sono impaziente ma devo aspettare che questa seduta di laurea termini per poi correre a casa e nel giro di un’ora partire. Ieri sera ho impacchettato il bagaglio nella borsa stagna (scaramanzia contro le piogge torrenziali e i guadi improbabili) ed ora non mi resta che cambiarmi e partire. Unico timore è quella continua confusione che mi ha fatto incasinare degli appuntamenti di lavoro visto che ero convinto di partire giovedì e non mercoledì. Ma non mi faccio impressionare e mi butto a capo fitto nel traffico di Roma per raggiungere Sergio (Rotax) e Fabio (F-79) lungo l’autostrada per Civitavecchia. Sono le 16 e l’appuntamento è alle 17.

Tutto sembra andare bene ma il traffico è imprevedibile e mi rallenta. Li chiamo e li avverto che sono quasi arrivato. Dopo 20 minuti li raggiungo. Dopo due chiacchiere si riparte alla volta di Follonica, camping il Veliero, da dove domani mattina partiremo per questo mitico evento tanto atteso. Non ci fermiamo mai e arriviamo verso le 20 dopo aver fatto benzina. Troviamo subito Gino che è alle prese con la distribuzione delle stanze. Prendiamo possesso del bungalow e ci sistemiamo mentre arrivano tutti gli altri. Mentre il sole cala scambiamo due chiacchiere con amici vecchi e nuovi, poi ci avviamo alla cena. Mancano ancora Patrizio, Mario e Paolo da Roma e Alessandro, Max e Andrea da Genova.

Questi ultimi sono in tempo per gustare una cena che aveva un menù con qualche meno!!! Quasi al termine della cena arrivano gli ultimi romani. Poi tutti a nanna domani è il grande giorno. Sveglia alle 6:30. Colazione alle 7:30, decisamente meglio della cena. Ci si finisce di preparare sistemando i bagagli e fissandoli al meglio. Mentre tutti stanno scaldando i motori il Tonno è alle prese con cacciaviti e fili. Che succede? Non parte! Ma cosa sarà successo? Boh smonta questo smonta quello … arriva Mao e dice “ma hai visto se per caso non il bottone di sicurezza?”. Porca paletta ma è proprio lui!!! Via rimontare tutto e salire in sella.

Ora si parte con il sole negli occhi si va a toccare il mare, il Mar Tirreno che tanto caro è a noi latini. Foto di rito sul moletto e poi si girano le moto e si parte. Raggiunto Scarlino si inizia lo sterrato magnifico ed affascinate si snoda nel bosco umido con il profumo del mattino. Ci si allunga così tanto che ad un certo punto non so dove andare. (?) ma ?! arriva Patrizio con il suo XR che mi dice di aspettare che torna indietro a vedere cosa sia successo. Aspetto e poco dopo torna e mi dice che avevamo sbagliato strada. Si torna indietro e raggiungiamo gli altri. Ripartiamo per poi dividerci visto che c’è una variante hard per mono.

Noi bici-lindriche continuiamo su asfalto poi su sterrato fino al punto di incontro. Aspettiamo e dopo una decina di minuti arrivato felici ed infangati gli altri. Via via si deve andare al guado! Ci avviciniamo e si comincia a temere visto che Gino la sera prima aveva detto “bisogna sta ttenti li c’è so pure morti!”. Arrivati sulla riva si vede l’Ombrone che ci aspetta, c’è anche Carlo ad aspettare. Gino parte in avanscoperta con il suo DR esplora il fondo poi si forma il cordone e via si dà fuoco alle polveri! Si inizia uno alla volta ad attraversare. Non è particolarmente alto ma la corrente si fa sentire e sposta soprattutto le moto grandi. Ma tutti passano indenni tranne per l’acqua negli stivali che lì resterà a ricordo per i prossimi giorni.

Come si riparte si passa per una fangaia dove Patrizio si sdraia. Sosta per pulire il filtro asciugarlo e ripartire. Altro guado con fondo viscido. Si prosegue così attraverso l’Amiata lo si scavalca si scende sotto Radicofani e si risale per sterratoni a Celle (paese natale di Gino). Si tira dritto e passa per campi sopra un’erba verde che fa bene agli occhi. Si prosegue scendendo verso valle si attraversa un altro guado e si torna sull’asfalto. Come siamo fuori il KTM di Simone perde il cavalletto. Per fortuna siamo vicino a S.Casciano dei Bagni e così Gino che qui gioca in casa arriva dal meccanico e riporta un bullone ed un dado autobloccante.

In 5 minuti il gioco è fatto e si riparte. Tutto asfalto o quasi ed è tardi arriviamo sotto a Orvieto e proseguiamo per arrivare verso le 20 all’agriturismo il Casanova. Siamo tutti cotti e le moto le parcheggiamo come capita. Poi vengono assegnate le stanze e molti di noi sono in una casa a 150 metri circa. Ci installiamo e dopo la doccia di rito ci avviamo a cena. Arrivando nel corpo centrale incontriamo Renato. È provato il ginocchio si è gonfiato e fatica a camminare. È costretto e fermarsi e a tornare a casa. (non ricordo dove eravamo quando Renato è caduto ma ricordo bene la dinamica. Eravamo su uno stradone bianco con breccino in discesa. La discesa era interessante, prendeva. Renato era dietro di me e lo sento passare a manetta.

In quel momento mi viene voglia di allungare e come lo faccio una vocina mi dice “mmmm forse è meglio rallentare…”. In fondo al rettilineo si intravede una curva entro e fortunatamente prendo la corda. Come inizio a girare vedo la moto di Renato a terra, ho la sensazione che ci sia anche un’altra moto a terra ma per fortuna non è così. C’è solo Renato che non si muove gli passo vicino e cerco di fermarmi il prima possibile. Corro a vedere cosa è successo e Renato è scosso sembra vada tutto bene. Gli fa male solo il ginocchio destro. Lo aiutiamo a rialzarsi e come sta su verifica che stare sulla gamba fa male. Ma nonostante tutto risale e riparte.) La sala da pranzo è accogliente ci sono altri clienti che comunque stanno terminando la cena.

E dopo esserci accomodati inizia il ballo!! Si, iniziano gli antipasti (crostini, pizza, salumi, ecc.) poi si prosegue con il primo, ottime fettuccine al ragù. Nel frattempo si beve vino bianco, rosso ma a fiumi. Ad un tavolo a fine cena saranno state bevute 7/8 bottiglie di rosso. Poi arriva il secondo: pollo, costarelle e salsicce alla brace. Poi il dolce e il caffè. Qualcuno aggiunge l’ammazza caffè. Poi tutti a nanna, chi a piedi e chi in moto. È circa mezzanotte quando mi metto a letto e mi addormento con la luce accesa. Mi sveglierò per spegnerla e continuare a dormire. Sono le 6:45 e mi sveglio per andare al bagno. Poi mi rimetto a letto. Alle 7 è la sveglia a suonare e mi alzo dopo una dormita fenomenale.

Mi preparo cominciando a fare il bagaglio, mi vesto dopo aver controllato la moto e lubrificato la catena. Poi vado a fare colazione pronto alla partenza. Stiamo chiacchierando fuori quando arriva Antonio (offroad) che sarà la guida per la tappa di oggi. Il paesaggio è mozzafiato e la giornata promette sole. Facciamo la foto di gruppo e siamo pronti a partire. Prendiamo il nastro di asfalto che ci porterà allo sterrato. Ci muoviamo su un terreno morbido terroso. Poi diventa sempre più sassoso. Arriviamo al fondo di una valle dove potremmo percorrere l’alveo di un torrente ma preferiamo proseguire. Il tempo minaccia pioggia ora. Qui i ricordi cominciano a diventare poco chiari.

Lo ammetto forse la stanchezza o la continua sollecitazione di immagini spettacolari hanno cominciato a giocare. Arriviamo alle 12-12.30 al distributore di benzina dove ci fermeremo per fare pranzo e dove Nuvola Rossa ripara l’anteriore che si era bucato (forse). La sosta è rinfrancante e quando si deve ripartire a fatica si sale in sella. Si riparte ed ora inizia la parte più impegnativa con salite nei boschi è poi sassaie e salite con lastre di pietra. Un percorso che mi fa frizzare. Sono entusiasta affronto ogni difficoltà con entusiasmo. Arriviamo dopo un bel po’ combattendo come dice Nuvola Rossa in cima al monte da dove scendere per arrivare in valnerina. E così affrontiamo la discesa che all’inizio è proprio insidiosa e scivolosa.

Ma poi preso il via scorre tranquilla. Siamo arrivati in fondo dove ci aspetta la Nera. Ed allora la seguiamo come volessimo conoscerla intimamente. Attraversiamo un paese con i lavori ed ognuno di noi passa dove può. Poi si riprende lo sterrato seguendo la oramai abbandonata linea ferroviaria. E qui inizia un divertimento inatteso. Pozze, salti, pietraie e gallerie si alternano e ci offrono una piacevole passaggiata. Arriviamo alla fine e ci fermiamo per prendere il respiro. Da ora in poi sarà tutto asfalto fino a Norcia dove arriveremo verso 16-17. Siamo felici per una tappa più corta ma piena di cose belle. A Norcia pernottiamo all’Ostello in pieno centro. Ci fanno parcheggiare le moto in un parco e poi ci avviamo alle camerate.

Doccia fortissimamente doccia! Anche senza asciugamani sostituiti con lenzuoli. Dopo la sistemazione e la pulizia si va a visitare il paese. Siamo tutti presi dalla leggenda del “norcino” ovvero colui che lavora il maiale. Ed ecco che piano piano spariscono tutti. Sembrano essere stati assorbiti dal paese. Con gli ultimi superstiti ci addentriamo anche noi per le stradine di questo paese spettacolare. Mentre raggiungiamo il centro ecco che troviamo i nostri compagni intenti a fare “baldoria”. Seduti attorno ad un tavolo di un bar sono lì in una contemplazione divinatoria (cosa accadrà domani?) mentre mangiano salami e salsicce e cercano di attutire il colpo bevendoci sopra. Anche noi siamo attratti da questa attività e ci fermiamo.

Spizzichiamo e beviamo una (?) birra, sperando nel buon auspicio per la cena. È ora di rientrare, infatti, e così ci avviamo al nostro convivio che ci aspetta all’ostello. La cena non è male ma certo quella della sera prima è ineguagliabile. Procediamo tra un primo ed una patata per poi decidere che concluderemo la serata fuori visto che qui già abbiamo bevuto tutto. Ci troviamo così alle prese con “il calzolaio” che ci accompagna piano piano verso il letto. Hip hip urrà per Nuvola Rossa, colui che ci ha fatto conoscere “il calzolaio”. Poi dopo aver evitato la pioggia ed esserci abbondantemente riforniti di carburante per il giorno dopo andiamo a nanna. La mattina il risveglio è duro e difficile. Il calzolaio c’ha messo una bella “pezza”.

Così ci prepariamo noi ed i bagagli. Carichiamo il tutto osservando il cielo che è grigio sopra di noi e sembra volerci minacciare. Per non pensarci andiamo a fare colazione. Aimhè la sorpresa è amara: fette biscottate e caffè d’orzo. Il caffè normale è uno sconosciuto o quasi. Vabbè poco male meglio pensare a questo che sarà l’ultimo giorno e cercare di arrivare in fondo tutti quanti. Antonio (offroad) ci comunica che verrà con noi e ne siamo felici ed onorati. Completiamo gli ultimi atti propiziatori e a cancello aperto partiamo in fila indiana. Ci attendono 60 km di asfalto prima di mettere le ruote sulla terra. Ci consola che passeremo per Castelluccio, ma con questo tempo? Via accesi i motori si va iniziando a salire.

Ma ci aspetta una sorpresa. Arrivati quasi al passo (la forca) usciamo dalle nuvole e ci troviamo uno spettacolo incredibile. È come essere sulle nuvole. C’è il sole che splende e le nuvole hanno riempito la valle di Norcia. Felici per tutto ciò riprendiamo il cammino per poter assistere allo spettacolo della natura che ci riserva Catelluccio. Campi verdi e gialli a volte rosa. Sono veramente uno spettacolo. Dopo qualche foto di rito ripartiamo alla volta di Ussita. Grande discesa e poi risalita, sembra una canzone di Battisti, ricordate … beh a Ussita ci fermiamo Sono riamasti indietro in 4 o 5. Poi arrivano e sembra tutto a posto, e allora via si riparte! Si svolta a destra e poi a sinistra dove inizia lo sterrato.

Partiamo di buona lena visto che l’asfalto ci ha coccolato abbastanza. La strada è trafficata qualche macchina la incontriamo e proseguiamo si sale ed il paesaggio si fa sempre più spettacolare. Rimango quasi senza respiro quando la strada gira ed è come essere sul tetto del mondo, sospesi. Proseguo e raggiungo Gino ed i primi che si sono fermati in attesa degli altri. Ma le notizie non sono molto buone. Mondaniel ha forato e Mario ha grippato i cuscinetti della ruota posteriore. Ci mettiamo in attesa e decidiamo di raggiungere il rifugio che c’è più avanti. Nell’attesa andiamo a vedere questo curioso posto che assomiglia più ad un bunker militare che ad un rifugio. Entro e trovo una signora sulla sessantina che è lì ad ospitare gli avventori.

Il posto è caldo ed accogliente hanno tutte cose fatte da loro e poi ci sono due enormi lampadari in ferro battuto. Vengono dalla cattedrale di Osimo ci racconta la signora, ed io penso a quando sono stati portati quassù con quanta volontà e fatica. Esco e torno alla moto le notizie sono confortanti la gomma di Mondaniel è quasi riparata mentre per i cuscinetti arriva Mao a manetta per poi portarli giù. Ma non li abbiamo noi bensì Rotax che è insieme a Mondaniel. E allora? Be cool!!! Si dopo un po’ arriva la notizia che dopo il tentativo di cambiarli hanno rinunciato e Mario torna a Roma insieme al Tonno che l’accompagna. Ci prende un po’ di tristezza per questo abbandono ma siamo coscienti che non si poteva fare di più.

Scendiamo al punto di incontro con gli altri e dopo un bel po’ siamo tutti di nuovo insieme. Si riparte imboccando la discesa che si fa in parte impegnativa. Proseguiamo passando attraverso boschi e sassaie. Ci avviciniamo al pranzo e allora si decide per una deviazione nel bosco!!! Peccato che dopo poco Nuvola Rossa viene e dice “per faccela se po’ fa ma cè da cumbatte”. Vista l’ora e lo stato di alcuni di noi (Roberto è cotto e ogni 5 metri lascia la moto e se stessa) si opta per: dietro front!!! Tornati sull’asfalto ci avviamo al distributore poi andremo a mangiare. Al distributore ci arriviamo giusto in tempo per l’inizio della pioggia. Comincia a piovere come si deve, ma piove proprio di brutto.

Ci ripariamo sotto la tenda del bar nell’attesa del rifornimento di tutti. Mentre aspettiamo il temporale si attenua e rinfrancati nell’animo ripartiamo alla volta del rifugio della sibilla. Ci sono dei chilometri che ci separano da un pasto caldo e il percorrerli sembra non finire mai. Infatti mentre saliamo riprendiamo le nuvole e con le nuvole la pioggia. Ci accompagna quasi fino al rifugio dove arriviamo tra le nuvole. Lasciamo la moto dove possibile e prima di entrare ci leviamo gli antipioggia in uno stanzino. Siamo abbastanza stanchi ma soprattutto affamati. Nuvola Rossa aveva detto grandi cose di questo posto e così ci accomodiamo nella sala dove c’è anche un bel camino acceso. Le sorprese non tardano ad arrivare, infatti si inizia con un vino rosso che si apprezzare dal primo bicchiere e poi con vassoi di affettato giganteschi.

Il tutto condito da un pane superlativo!!! Sarà stata la fame ma tutto sembrava spettacolare. Il ricordo rimane così vivo e sincero che sono sicuro che non era un sogno. E continuavano ad arrivare i vassoi. Poi eravamo quasi pronti per ripartire quando arriva una frittata divina con funghi e … dicono zucchine. Non finivo di mangiarne è una cosa fantastica. Ma era ora di ripartire rimettere gli antipioggia ed affrontare le intemperie. Siamo pronti si parte e ci immergiamo nella nebbia facendo fiducia sulla vista, ma io già vedo poco poi gli occhiali si sono appannati e li ho tolti pioveva c’ara la nebbia … insomma non vedevo una mazza! Molti mi passavano e speravo di poterli seguire ma non era così facile.

Ma ecco la nebbia si attenua e gli ultimi tornanti sullo sterrato bagnato li faccio con scioltezza. Siamo di nuovo su asfalto ed il pranzo si fa sentire, ho recuperato energie e mi sento meglio. Riparto con la voglia di andare e mi metto a camminare allegro.proseguo così ma dopo una curva c’è Max con la moto a terra su una curva. Non sa cosa sia successo ma lui non è caduto e la moto ha pochi danni. Siamo tutti un po’ scossi non è bello vedere uno di noi che si allunga e poi dopo tre giorni ancora meno. Si riparte e ci inoltriamo in un bosco dove ci attende una discesa a terra bellissima. Poi proseguiamo tra sterrati e asfalto che ormai con la pioggia torrenziale anche lui è pieno di fango. E così procedendo arriviamo a casa di Nuvola Rossa.

Ci attende una piccolo rinfresco. Forse è una specie di ringraziamento per essere passati nei territori sacri della “Purverera” la prova che si tiene ogni hanno per entrare nelle Forchette volanti, il gruppo di Nuvola. Ed oggi mi sento di dire che il Grande Spirito ci ha concesso di passare in questi territori facendoci dono di non far piovere e lasciarci tranquilli per conoscere ciò che solo a pochi è concesso. Sentiamo l’odore del mare ma è ancora lontano la strada non è dritta ma segue un percorso tortuoso come i nostri desideri. Siamo ripartiti e ci fermiamo perché Antonio deve fare benzina. Paolo decidere di occupare il tempo facendo le acrobazie e così impenna la moto ma esagera e si ribalta. Tra le risa e la preoccupazione ci avviciniamo e vedere cosa è successo.

Paolo è intero e sano (wow!) la moto ha deciso di modificare la marmitta ma funziona egregiamente. Allora non resta che ripartire. Imbocchiamo l’ultimo sterrato, già vediamo il mare, e presto potremo dire di aver concluso il giro. Ci allunghiamo sullo sterrato che cammina alto e poi sembra cadere in mare. Scendiamo passiamo sotto l’autostrada poi ancora due curve e … l’adriatico è qui davanti a noi!!! Sono le 20circa e allineiamo le moto vicino alla spiaggia per fare la foto. Gino si arrampica sulla massicciata della ferrovia per scattare la foto di chiusura. Poi ancora un gruppo con i piedi a mollo. Siamo stanchi ma felici per tutto e per tutti portando con noi anche coloro che non hanno potuto finire insieme a noi.

Si ride, si scherza, si dice quello che si pensa. Si cerca di fare il bagno a Gino e invece è Max che lo fa. Poi, prima che la luce si spenga, ripartiamo per andare in albergo. Entriamo in un ambiente che non è molto affine alle nostre condizioni, brutti sporchi e FELICI!!! Doccia e poi cena. Niente di esaltante ma non riesco a mangiare, chissà perché. Poi a nanna, domani si torna a casa. Sono le 6:40 circa e mi sveglio vado in bagno cerco di fare rumore e non disturbare i compagni di stanza. Poi torno a letto. Alle 7 ci alziamo tutti ci guardiamo e abbiamo ancora il sorriso della sera prima. Via a fare colazione in un posto che ci sembra spaziale, e poi dopo aver saldato il conto risalgo per preparami.

Riparto con alcuni dei romani del giro ho deciso di fare la Salaria, non ho voglia di correre ma di vedere anche luoghi mai visti prima. E così salutiamo tutti e in fila indiana partiamo con destinazione casa. Sono le 10 e arriverò a casa alle 14:15. pensavamo di prendere la pioggia e invece poche gocce vicino a Roma e a casa invece niente. Smonto il bagaglio salgo le scale ed apro la porta. Il pensiero corre al giorno in cui l’ho chiusa e a tutti i pensieri fatti e alle preoccupazioni. Ora posso dare spazio ai ricordi che meritano un momento celebrativo. Mi rivolgo a tutti voi che avrete la pazienza di leggere e che forse troverete delle dimenticanze e dei buchi. Lo so sono cosciente ma a me piace così scrivere sulle orme delle memoria, orme che a volte il vento cancella ed è difficile seguirle.

Un'abbraccio da Claudio Alimonti (Aliman)